La curiosa storia di Gregor Samsa
Lo spettacolo venerdì 8 febbraio alle 18:00 presso la biblioteca comunale di Montalto di Castro Continua con successo la rassegna “Montalto Cultura – Biblio Reading”, giunta al suo secondo anno di attività.
Data:
5 Febbraio 2019
Lo spettacolo venerdì 8 febbraio alle 18:00 presso la biblioteca comunale di Montalto di Castro
Continua con successo la rassegna “Montalto Cultura – Biblio Reading”, giunta al suo secondo anno di attività. Venerdì 8 febbraio, alle ore 18:00, presso la biblioteca comunale di Montalto di Castro (ingresso libero), Teatro Studio di Grosseto propone di portare in scena “La curiosa storia di Gregor Samsa”, un suggestivo adattamento del racconto “La metamorfosi” la cui drammaturgia è stata curata da Mario Fraschetti. Offre una angolazione che mette al centro il punto di vista dei genitori e della sorella, aprendo una tematica forte, quella della gestione della diversità.
La lettura diventa ancora più ampia e complessa e il gioco di specchi si fa ancora più forte. Una pagina letteraria da vedere quindi, uno spunto di riflessione da guardare e da sentire nelle proprie personali corde.
Interpreti: Enrica Pistolesi; Daniela Marretti; Luca Pierini; Mirio Tozzini. Drammaturgia e Regia: Mario Fraschetti. «»
SCHEDA DI APPROFONDIMENTO
“La metamorfosi” è forse il racconto più conosciuto di Kafka e narra la storia di un modesto impiegato, Gregor Samsa, che un giorno si sveglia e si accorge di essersi trasformato in uno scarafaggio ripugnante ed abbietto. La trasformazione è irreversibile. Nell’opera confluiscono due tra le tematiche più rappresentative della poetica del grande scrittore: da un lato l’alienazione e la spersonalizzazione che la società impone ai suoi membri, dall’altro il rapporto problematico con la famiglia che si risolve nell’annientamento totale delle aspirazioni.
Nella messa in scena del Teatro Studio, il racconto viene riconsiderato nell’ottica della madre e della sorella aprendo ulteriori e interessanti problematiche, prima tra tutte quella della gestione della “diversità”.
La rappresentazione, raffinata ed inquietante, si svolge in una rassicurante ambientazione di salotto borghese. La recitazione, in bilico tra minimalismo e pathos, vede gli attori impegnati tra racconto e commento, dialogo diretto e pensiero. Lo schema temporale è distorto, l’accaduto e l’accadere si mescolano. Come in un caleidoscopio, frammenti di ricordo, sentimenti, desideri, convenzioni, paure, si compongono e decompongono e delineano poco a poco i tratti del disagio della perdita di identità, della rimozione, dell’immobilismo, che sovrastano tutti i personaggi della storia.
Ultimo aggiornamento
5 Febbraio 2019, 00:00