Progetto arginatura fiume Fiora, Benni: “La Regione lo impone per sicurezza ma per noi va rivisto”
Da giorni, non appena il cantiere dell’arginatura del fiume Fiora e messa in sicurezza di Montalto Marina è iniziato, sta montando una polemica, per alcuni aspetti condivisibili, per altri condita di inesattezze per la pubblicazione di rendering non ufficiali riguardo l’opera.
Data:
17 Dicembre 2020
Da giorni, non appena il cantiere dell’arginatura del fiume Fiora e messa in sicurezza di Montalto Marina è iniziato, sta montando una polemica, per alcuni aspetti condivisibili, per altri condita di inesattezze per la pubblicazione di rendering non ufficiali riguardo l’opera. Il progetto non è nostro: lo impone la Regione Lazio per la messa in sicurezza della Marina di Montalto di Castro ai fini idraulici.
Per questo oltre a pubblicare una brochure del progetto, che può servire da chiarimento, sintetizzo quanto fatto e ciò che stiamo facendo per adeguare il progetto alle parti già modificate grazie alle richieste dell’amministrazione.
Nel febbraio 2014 proponemmo durante un’assemblea pubblica un documento condiviso e siglato da alcune forze politiche e associazioni del paese. Prima di quell’incontro, il sindaco e i dirigenti della Regione Lazio, compresi i progettisti, si erano incontrati varie volte.
Il progetto che oggi verrà realizzato è il frutto di molte trattative fra amministrazione, Regione Lazio e Mibact, ma siamo consapevoli che la risultanza di tali incontri non ci soddisfa.
Grazie agli incontri avuti nel tempo il progetto è stato modificato riducendone l’impatto nella parte di fruizione pubblica:
infatti nell’ultimo tratto dalla torre alla foce il muro non esiste più, rimane solo una piccola base di circa un metro con delle paratie mobili poste di fianco ad una bella passeggiata lungofiume, salvando così la godibilità di quell’area. È evidente che lungo le proprietà private poste a monte insiste ancora il muro di cui si parla, del quale non siamo soddisfatti.
Siamo ben consapevoli che quell’impatto non solo paesaggistico per chi vive quelle realtà ma anche economico debba essere attenuato e attenzionato attraverso idonee modifiche progettuali. La presenza del muro, pur essendo aumentate le aperture grazie all’azione dell’amministrazione, mette a repentaglio la fruizione di circoli o rimessaggi.
L’ultima lettera alla Regione Lazio è partita a ottobre scorso con una risposta purtroppo decisamente negativa alle nostre proposte. Ho provato a chiedere subito la possibilità di un incontro e di un tavolo tecnico tale da valutare in maniera razionale e concreta alcune soluzioni da noi già proposte unitamente ai tecnici regionali; soluzioni già adottate nella parte terminale del progetto.
È una polemica che va riportata nei sui giusti binari tenendo conto che la Regione Lazio ritiene imprescindibile l’opera per la stessa sicurezza dei cittadini di fronte a rischi idraulici che nell’ultimo decennio martellano l’intera nazione e che impongono scelte che mettono il valore sicurezza al primo posto.
Siamo convinti che quel muro così alto potrebbe creare disagio o danneggiare l’economia delle filiere legate al diportismo. Proprio per questo motivo continuerò a ricercare soluzioni con la Regione Lazio che ringraziamo per aver organizzato un tavolo tecnico richiesto da noi tra il sottoscritto, l’assessore Mauro Alessandri e la dirigente dell’assessorato.
Il sindaco facente funzioni Luca Benni
Ultimo aggiornamento
17 Dicembre 2020, 00:00