I sub dell’Assopaguro scoprono e mettono in sicurezza un ceppo di ancora romana
L’ancora monumentale, lunga circa due metri per 450 kg di peso, è stata scoperta dall’Assopaguro di Montalto di Castro nel 2008 e immediatamente denunciata presso l’Autorità Marittima di competenza.
Data:
5 Settembre 2011
L’ancora monumentale, lunga circa due metri per 450 kg di peso, è stata scoperta dall’Assopaguro di Montalto di Castro nel 2008 e immediatamente denunciata presso l’Autorità Marittima di competenza.
Dopo una lunga serie di contatti ha avuto luogo la ricognizione del reperto con il permesso della Soprintendenza per i Beni Archeologici e Naturalistici dell’Etruria Meridionale.
Le immersioni per la messa in sicurezza del ceppo sono state effettuate con l’ausilio delle unità dei sommozzatori della Guardia di Finanza e su specifica richiesta dell’Associazione è stato deciso di conservare il manufatto in situ, aderendo così alle norme contenute nella Convenzione UNESCO sulla protezione del patrimonio Culturale Subacqueo del 2001. Queste norme sono state stilate allo scopo di preservare il patrimonio subacqueo per il bene di tutta l’umanità e prevedono che, ove possibile, sia preferibile conservare i beni archeologici nello stesso sito dove sono stati rinvenuti per rispettare il contesto storico dell’oggetto culturale ed il suo significiato scientifico.
L’operazione è stata effettuata tecnicamente dai sub dell’Assopaguro che hanno realizzato dei basamenti in cemento sui quali è stata posta l’ancora – rispettando la posizione nella quale giaceva da due millenni – assicurndola alle basi con due staffe di acciaio.
Il progetto, che ha avuto l’avallo della Responsabile Scientifica per il Mare, dott.ssa Valeria D’Atri, constituisce il più importante atto conservativo mai realizzato nei nostri fondali: il mare di Montalto si fregia, quindi, così di un bene culturale che aderisce alle normative UNESCO, tra i pochi del Mar Tirreno.
Ultimo aggiornamento
5 Settembre 2011, 10:02