Progetto per la messa in sicurezza del fiume Fiora: arriva il sì dall’Amministrazione comunale
Progetto per la messa in sicurezza del fiume Fiora: arriva il sì dall’Amministrazione comunale Il Sindaco Sergio Caci: «I lavori sono una priorità assoluta ma a certe condizioni e prescrizioni» L’Amministrazione comunale di Montalto di Castro esprime parere favorevole al progetto della Regione Lazio per la messa in sicurezza del fiume Fiora.
Data:
7 Febbraio 2013
L’Amministrazione comunale di Montalto di Castro esprime parere favorevole al progetto della Regione Lazio per la messa in sicurezza del fiume Fiora. L’assenso arriva dal Sindaco Sergio Caci a seguito di quanto discusso nella seduta della conferenza dei servizi del 10 gennaio scorso: il si dell’Amministrazione comunale ha però delle riserve.
«La messa in sicurezza del fiume Fiora – spiega Sergio Caci – rappresenta per questa Amministrazione una priorità assoluta. In primo luogo occorre salvaguardare l’incolumità dei cittadini montaltesi e di tutti coloro che si trovano ad operare durante l’intero anno nei pressi del fiume. E’ infatti importante – continua il Primo Cittadino – garantire la sopravvivenza delle numerose attività commerciali e artigianali, presenti a Marina di Montalto, che sono state pesantemente danneggiate da ormai cinque alluvioni in quattro anni. Non dobbiamo dimenticare gli interessi di coloro che hanno deciso di investire nel territorio comunale e che rappresentano un impulso importante per l’economia locale».
D’altro canto occorre tenere presente che la realizzazione di interventi importanti ed impattanti per il territorio, come quelli previsti nel progetto, devono essere realizzati nel rispetto delle esigenze dell’Amministrazione e dei cittadini, nell’ottica dello sviluppo del territorio, del pieno rispetto dell’ambiente e delle tradizioni locali.
Per il Sindaco, dunque, il progetto dell’arginatura del fiume Fiora deve avere le seguenti condizioni e prescrizioni:
Che venga attuata la soluzione progettuale già discussa nella prima riunione della conferenza di servizi del febbraio 2012, che prevede la realizzazione dell’argine in terra anziché a ridosso della strada, in adiacenza al fiume, con altezza degradante fino alla base del poggio in corrispondenza dell’accesso alla marina. Da un punto di vista prettamente idraulico le due soluzioni sono analoghe, come peraltro ben ribadito dall’autorità di bacino del Fiume Fiora nel parere rilasciato in occasione della riunione del febbraio scorso. La prescrizione discende dalla volontà dell’amministrazione di realizzare un porto turistico, urbanisticamente previsto nell’area interessata dalla realizzazione dell’argine in terra, sia dal Piano Territoriale Provinciale Generale di Viterbo, sia dalla variante generale al Piano Regolatore Comunale. Tale scelta non aggraverebbe assolutamente il procedimento amministrativo in quanto soluzione progettuale già ampiamente studiata e discussa. Si tratterebbe inoltre di una soluzione economicamente meno onerosa, dando la possibilità di utilizzare le risorse per interventi aggiuntivi al momento rimandati al secondo stralcio dei lavori;
che venga immediatamente posta in essere, o quantomeno prevista nel primo stralcio dei lavori, la realizzazione di almeno una parte del palancolato lato fiume, nelle porzioni di argine maggiormente danneggiate dall’alluvione dell’11 novembre u.s. da individuare con apposito sopralluogo unitamente all’ufficio tecnico comunale;
che sia valutata con l’amministrazione la possibilità di ridurre la larghezza della banchina in cemento armato, soprattutto in corrispondenza delle attività presenti lungo la sponda del fiume;
che venga verificata la possibilità di spostare l’impianto idrovoro sul carraccio del Fornello verso monte del fosso stesso, provvedendo alla realizzazione delle condotte di mandata al di sotto della strada della marina ed al successivo scarico nel fiume. In subordine l’impianto idrovoro dovrà essere rivestito con materiali locali che lo rendano architettonicamente accostabile alla torre saracena o al palazzo a strisce, immobili simbolo dell’ingresso al lungomare;
che venga verificata la possibilità di realizzare il muro in cemento armato in prossimità della foce con la parte sommitale mobile (prevedendo una parte fissa di altezza non superiore ad 1,5 m) al fine di garantire, nel periodo estivo, una migliore vista ed una maggiore godibilità e fruibilità dell’area; in subordine, che venga prevista una schermatura del muro stesso con essenze arboree tipiche del luogo;
che venga prevista l’installazione di una linea di pubblica illuminazione a servizio della banchina e delle attività a ridosso del fiume, nonché elementi di arredo urbano (panchine, vasi, ecc.) a servizio dei turisti che si troveranno a percorrere la banchina stessa;
che vengano attentamente prese in considerazione tutte le osservazioni presentate dai soggetti privati coinvolti nel procedimento espropriativo e dalle associazioni di categoria e si ponga in essere tutto quanto tecnicamente possibile per limitare i disagi ai medesimi soggetti.
«Abbiamo provveduto – continua il Primo Cittadino – ad inoltrare agli uffici competenti della Regione Lazio queste nostre condizioni per la realizzazione del progetto esecutivo. Vogliamo che venga immediatamente avviato uno studio finalizzato alla realizzazione di opere di laminazione della piena almeno a monte del parco archeologico di Vulci, di modo che i nuovi argini si rendano necessari soltanto in casi veramente eccezionali.
Restano però urgenti alcuni interventi – conclude il Sindaco Caci – già evidenziati in conferenza dei servizi, da realizzare prima della prossima stagione estiva: il palancolato nel lato fiume ed il ponte sul fosso del Fornello, come ribadito fra l’altro anche dal Consorzio di bonifica».
Ultimo aggiornamento
7 Febbraio 2013, 09:59