Riorganizzazione del servizio recapito di Poste Italiane, il sindaco Caci: «Assurda decisione, il presidente della Provincia convochi assemblea dei sindaci colpiti dal provvedimento»
Il sindaco Sergio Caci questa mattina ha inviato una missiva al Ministro delle Attività Produttive, al Presidente Poste Italiane, al Presidente Anci Lazio, al Presidente della Provincia di Viterbo, e ai sindaci della Tuscia, a seguito della riorganizzazione del servizio recapito di Poste Italiane.
Data:
9 Gennaio 2017
Il sindaco Sergio Caci questa mattina ha inviato una missiva al Ministro delle Attività Produttive, al Presidente Poste Italiane, al Presidente Anci Lazio, al Presidente della Provincia di Viterbo, e ai sindaci della Tuscia, a seguito della riorganizzazione del servizio recapito di Poste Italiane. Nella lettera il primo cittadino sottolinea i disagi che si verrebbero a creare con l’entrata, da febbraio 2017, e poi a regime da aprile 2017, della nuova modalità di recapito della posta, ovvero dell’arrivo della corrispondenza a giorni alterni.
«Con tale provvedimento – scrive nella missiva il sindaco Caci – già attuato in altre zone d’Italia, vengono accorpate le zone e dimezzati i postini. Tra l’altro, considerati i forti disagi venutisi a creare e, non da ultimo, la perdita di posti di lavoro causata da una società in pratica di proprietà dello Stato, molti sindaci hanno già scritto al Governo e a Poste Italiane ed in Parlamento è stata presentata una interrogazione».
«Un provvedimento – aggiunge il primo cittadino – che andrà a colpire anche il nostro territorio sul quale insistono circa diecimila abitanti. La vocazione turistica dei nostri comuni, inoltre, determina un aumento significativo delle utenze nei mesi estivi, per cui anche il servizio postale non può essere ridotto. Infatti, nei territori dove è già in atto tale politica di riduzione dei giorni di recapito, si sono registrati forti disagi a causa dell’accumularsi della posta e della difficoltà che hanno i portalettere per smaltirla».
«Sarebbe dunque opportuno – continua il sindaco Sergio Caci – che Poste Italiane annulli tale decisione e attui ciò che sta scritto nel “Resoconto intermedio di gestione al 30 settembre 2016”, ovvero che “Poste Italiane vuole essere il motore di sviluppo inclusivo per il Paese, accompagnando cittadini, imprese e pubblica amministrazione verso la nuova economia digitale offrendo servizi di qualità, semplici, trasparenti ed affidabili”; che il presidente della Provincia convochi entro fine gennaio un’assemblea dei 52 sindaci colpiti da tale provvedimento, invitando, oltre ai primi cittadini, anche i parlamentari ed consiglieri regionali eletti nel nostro territorio, la Presidente di Poste Italiane ed un rappresentante del Governo.
Sono certo – conclude il primo cittadino – che la sensibilità del Presidente ai problemi della Provincia e l’unione tra sindaci, consiglieri e parlamentari eletti nel nostro territorio, avranno comunque un impatto su questa assurda decisione».
Ultimo aggiornamento
9 Gennaio 2017, 00:00